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Gli addobbi di Furli, opera del comitato

Grazie all’impegno, in prima persona, dei suoi abitanti che nel tempo hanno creato una comunità coesa e attenta al benessere collettivo

Data :

11 dicembre 2025

Gli addobbi di Furli, opera del comitato
Municipium

Descrizione

Il quartiere dei Furli a Lavis è completamente addobbato per le festività grazie all’impegno, in prima persona, dei suoi abitanti che nel tempo hanno creato una comunità coesa e attenta al benessere collettivo.

Era il 2018 quando fu proposto il progetto Città IN-visibile, promosso da Caritro e Provincia, con l’impegno anche del Comune. Le attività furono affidate alla Cooperativa Kaleidoscopio che, in tre anni, propose iniziative di cittadinanza attiva con lo scopo di rinsaldare e rigenerare relazioni tra persone, associazioni e istituzioni locali.

Dopo un primo momento dedicato all'ascolto e al coinvolgimento dei residenti, adulti e giovani, l'esito è stato la nascita di un comitato di cittadini che, a tutt'oggi, formula ipotesi concrete per migliorare il quartiere e la sua vivibilità, con momenti conviviali di aggregazione. Molte sono le iniziative nate in questi anni: le Furlizie di primavera, la cena di quartiere, i "Filò del martedì", l'abbellimento natalizio del quartiere e la riprogettazione in modo partecipato del parco in via Furli. È un progetto che ha promosso e attivato collaborazioni con tante realtà del territorio. Con un patto di collaborazione col Comune, il comitato gestisce anche una casetta al parco dei Furli.

L’Assessora comunale alle politiche sociali, salute, anziani e politiche per l'abitare, Isabella Caracristi, spiega: «Da tre anni quel progetto è finito, ma il comitato che è nato con esso continua con successo le sue attività. In questi giorni vediamo i loro begli addobbi, che si prodigano a realizzare coinvolgendo bambini e famiglie. I volontari gestiscono ottimamente la casetta in cui svolgono molte delle loro attività e, in tal modo, di fatto danno un servizio collettivo. È un esperimento che è bello citare e ricordare, perché questo è un quartiere multietnico che ha vissuto un periodo di forte crescita, con tanti arrivi concentrati in un periodo ristretto. Qui le persone hanno saputo trovare il modo di dialogare e di diventare comunità. Sono un caso di successo che mi auguro possa diventare esempio anche per altri».

Ultimo aggiornamento: 11 dicembre 2025, 16:48

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